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Adamello

VALLECAMONICA

Il gruppo dell'Adamello che spinge verso meridione e a occidente un articolato sistema di catene spartiacque e di creste rocciose sottili e dentellate, costituisce per gli alpinisti un ambiente molto vario e interessante. Numerosissime sono le vie di roccia pura che solcano le granitiche sfaccettature del poliedrico massiccio e vari sono gli itinerari che portano alle cime. L'alpinismo è un'attività che richiede una particolare impostazione tecnica, una effettiva padronanza nell'uso degli attrezzi e un'adeguata preparazione fisica. Ma al di là di questi presupposti che sono basilari, la riuscita di una scalata o di una traversata in alta quota dipende anche dallo stato delle condizioni ambientali e dall'incidenza meteorologica. Il periodo che meglio si presta a intraprendere l'attività nel gruppo dell'Adamello è la stagione estiva durantela quale è possibile stabilire le basi di partenza nei rifugi del C.A.I. che sorgono sparsi nella zona. Le vie di massimo sviluppo sono concentrate sulle pareti nord e nord-ovest del monte Adamello che precipitano con un balzo verticale di circa 1000 metri sulla testata della Val d'Avio. Sono itinerari divenuti classici e giudicati difficili che richiedono mediamente dalle 6 alle 8 ore di arrampicata. Le ripetizioni di queste vie (data la loro ubicazione) presuppongono una sicura tenuta del tempo; una modesta perturbazione puòdar luogo alla formazione di insidiosi strati di ghiaccio sulla parete. Nella Val Miller di grande interesse è la traversata integrale della lunga e frastagliata "costiera" congiungente la cima Plem alla cima Laghetto e le vie che convergono sulla cima del Corno Miller.

La Val Salarno offre all'appassionato un ricco ventaglio di arrampicate. Sulla testata della valle si stagliano i Corni di Salarno che presentano compatte pareti di circa 600 metri mentre dal "coster di sinistra" svettano il Corno Triangolo, il Gioia, le cime di Poia e il caratteristico campaniletto di Salarno; sono guglie dai gloriosi trascorsi alpinistici ancora oggi in grado di sollecitare gli interessi delle nuove generazioni di arrampicatori. Poi c'è la Val Adamè con il Corno delle Levade e il Corno di Grevo mentre nella media Valle Camonica alle spalle di Cimbergo e Paspardo si apre la conca del Tredenuscon il Frisozzo, le calcaree pareti del Pizzo Badile, il Corno delle Pile, i Gemelli del Tredenus e l'esile Ago del Tredenus. La cima dell'Adamello si può raggiungere dal rifugio Garibaldi, nell'Alta val d'Avio, superando il passo Brizio e il passo degli Italiani, dal rifugio Gnutti in val Miller,rimontando il ripido scivolo di neve e ghiaccio del passo dell'Adamello, dal rifugio Prudenzini in val Salarno per il passo di Salarno, dalla val Adamè, mediante il passo omonimo e dal rifugio "Ai Caduti dell' Adamello" alla Lobbia attraverso la vedretta del Mandrone e il Pian di Neve.

Fare dello sci-alpinismo significa, "avventurarsi" nel cuore di solitari domini innevati e pervenire su traguardi che senza l'ausilio degli sci non sarebbero raggiungibili. E' un'attività tra le più complete e affascinanti nella quale si fondono mirabilmente il piacere di ritrovarsi in un insolito ambiente naturale, la soddisfazione di conquistare la mèta e l'emozionedi di vallare a capofitto lungo inebrianti e intatti pendii di neve.

La pratica dello sci-alpinismo richiede il supporto di una adeguata preparazione sia tecnica che fisica e una rigorosa conoscenza delle regole del gioco in quanto è una disciplina insidiata da non pochi pericoli, quali, per citare i più incombenti, la caduta di valanghe, la nebbia che crea problemi di orientamento e i repentini mutamenti delle condizioni atmosferiche.

La programmazione di una gita sci-alpinistica deve essere vagliata nei minimi particolari soprattutto per quanto riguarda la definizione del tracciato che deve offrire in tutto il suo snodarsi le massime e piùampie garanzie di sicurezza.

E qui sono da tenere presenti alcuni fattori basilari che vanno dalla scelta tempestiva del periodo di effettuazione, allo stato di solidità del manto nevoso e all'esposizione, le creste e i dossi sono da preferire alle vallette incassate e alle mezze coste in piena esposizione solare. In questo ultimo decennio, lo sci-alpinismo e le sue più dirette branchie collaterali, (lo sci-escursionismo e lo sci fuori pista) ha registrato una forte espansione tuttora in fase di ulteriore incremento. Le cause della sua imprevedibile affermazione sono da ricercare principalmente nella capillare divulgazione operata dalle società alpinistiche e sciistiche mediante specifici corsi di addestramento e di perfezionamento e ai numerosi e accattivanti rally sci-alpinistici che costituiscono opportune occasioni di stabilire proficui contatti con il magico mondo della disciplina e di arricchire il bagaglio delle esperienze. In Valle Camonica esistono numerosi e splendidi ambienti che si prestano alla pratica dello sci-alpinismo anche per lunghi periodi dell'anno. Magnifico è l'acrocoro adamellino che consente di protrarre l'attività fino alle soglie dell'estate. Lassù a fare da confortevole base di partenza per i numerosi itinerariche si intrecciano e si sviluppano in ogni direzione, c'è il rifugio "Ai Caduti dell'Adamello" della sezione del C.A.I. di Brescia che sorge a 3020 metri di quota nei pressi del passo omonimo. Tra gli itinerari maggiormente percorsi citiamo quello che dal rifugio porta sulla panoramica vetta dell'Adamello (metri 3554) attraverso la vedretta del Mandrone e il Pian di Neve, eccezionale per estensione e straordinariamente suggestivo.

E che dire della vedretta del Pisgana che dall'abbacinante regno dei "3000" dell'acrocoro porta con una inebriante discesa alle porte di Ponte di Legno. Ma il tetto della provincia si può raggiungere anche risalendo la val d'Avio, la val Miller per il difficile passo dell'Adamello, la valle di Salarnoe la valle Adamè. Magnifiche escursioni sci-alpinistiche si possono inoltre effettuare nella conca del Listino e del Tredenus, al Piz-Tri, nella zona del Mortirolo, nella Val Grande e nella valle delle Messi, di notevole interesse è pure l'itinerario che porta sulla Calotta (3150 metri)attraverso la bocchetta dei Buoi.

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