Cardo mariano
( Silybum marianum )



Cardo Cardo

FAMIGLIA: Asteraceae
NOMI COMUNI: cardo santo, card d'le maccie, cardo lattato, cardo asinino, maganazzi, cima de cardu.
LA DROGA: I semi.
QUANDO SI RACCOGLIE: I semi si raccolgono in luglio - agosto, quando i capolini dopo la fioritura cominciano ad aprirsi; si recidono i capolini e si lasciano asciugare. I semi si ottengono con la battitura dei capolini e si setacciano per separarli dalle parti estranee.
PROPRIETÀ: Diuretiche, aperitive, febbrifughe, disintossicanti del fegato.
PRINCIPI ATTIVI: Tiramina e precursori dell'istamina.


COME SI USA LA DROGA

Il Cardo mariano è pianta nota fin dai tempi più antichi quando veniva usata come antiemorragico e depurativo. Le radici hanno proprietà diuretiche e febbrifughe, le foglie hanno soprattutto proprietà aperitive. Tuttavia la parte più interessante di questa pianta è costituita dai semi, di cui sono state confermate le proprietà pretettrici, disintossicanti e curative del fegato. Questa attività dipende in particolare da un principio attivo, la sibillina, che è stato scoperto in tempi recenti e che è interessante particolarmente perchè non è tossico.
I derivati del Cardo mariano sono oggi utilizzati in terapia nei disordini epatici, nelle epatiti, nella cirrosi epatica, nelle intossicazioni e negli avvelenamenti, nei disturbi della digestione collegati a un anormale funzionamento del fegato. Il Cardo mariano viene anche usato come componente aromatica e aperitiva per la preparazione di liquori.

USO INTERNO

I semi: Per proteggere e disintossicare il fegato.

Decotto: 3 grammi in 100 ml di acqua. Due - tre tazzine al giorno.

Tintura: 20 grammi in 100 ml di alcool di 60º . Venti gocce due-tre volte al giorno.